Il nuovo Porto Commerciale di Fiumicino. La montagna partorirà FORSE il topolino?

Il giorno 30/11/2017 siamo andati ad ascoltare la presentazione del progetto per la realizzazione del nuovo Porto di Fiumicino.

Come CQPL, fatta salvezza per il rispetto dell’ambiente, la sicurezza e la viabilità, non possiamo che essere favorevoli alla realizzazione di un progetto serio perché sarebbe un’opportunità unica per lo sviluppo di tutto il Territorio di Fiumicino e quindi anche del Quartiere di Parco Leonardo.

Ma si fara? Sembra che ci siano tutte le premesse, almeno così ha affermato il Presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centro-Settentrionale.

Un grandissimo progetto sempre a suo dire.

In realtà, è un progetto del 2014 rivisto e aggiornato per cui sembra (il condizionale è ormai doveroso) che gli ostacoli maggiori siano stati superati e che quelli che rimangono siano superabili in tempi non più biblici (questo termine è stato usato anche dal Sindaco).

Beh, ognuno ha i suoi fantasmi. La Sicilia ha il Ponte di Messina e Fiumicino il nuovo Porto Commerciale.

In estrema sintesi, il progetto permetterebbe di spostare le attuali Aree Pescherecci e Cantieristica, che oggi occupano oggi il Tevere, permettendo di liberarlo e consentendo contemporaneamente a queste importanti attività di occupare delle Aree dedicate, studiate ad hoc e maggiormente funzionali.

Questa attività progettuale avrebbe priorità massima e porterebbe alla realizzazione di un primo porto (fase 1) in circa due anni (2019-2020).

E fin qui tutto bene.

In una seconda fase, che dovrebbe durare altri tre anni (2021-2023), si dovrebbe realizzare tutta l’altra parte dell’opera. Ovvero, il molo Crocieristico e quelli per i traghetti verso le isole (Ponza, Sardegna).

Il molo per l’attracco delle navi da crociera potrà contenere al massimo 2 navi forse anche di dimensioni non grandi (francamente non ci è molto chiaro) contro le 6-7 di Civitavecchia.

Sappiamo queste date non perché siano state fornite in presentazione, come avrebbe dovuto essere, ma perché sono state richieste dalle Associazioni compresa la nostra (era una delle nostre domande).

Questo avverrà? Noi non lo sappiamo e dobbiamo dire che anche il Sindaco si è espresso con una certa cautela pur essendo un politico.

E’ stato detto che si è deciso di convocare la riunione e di aprirla al pubblico perché ci sono, questa volta, le condizioni perché il progetto decolli veramente.

Noi siamo cauti quanto e forse più del Sindaco.

Di certo, per riqualificare il nostro Quartiere non possiamo contare sul nuovo Porto Commerciale.

Si è parlato anche, senza però soffermarcisi troppo, della bonifica del fiume Tevere che aprirebbe la possibilità a una sua navigazione e che potrebbe portare a raggiungere il vecchio Porto Pontificio, che stava all’altezza di Testaccio.

Che cosa abbiamo chiesto come CQPL:

  1. il progetto si farà veramente o siamo alle solite?
  2. se si farà, in che tempi?
  3. che senso ha realizzare un molo crocieristico solo per due navi quando quello di Civitavecchia ha un molo che ne può contenerne da sei a sette (appena ampliato), specie se si considera che, a logica e logistica, dovrebbe essere il porto di Fiumicino ad essere preferito rispetto a Civitavecchia, data anche la vicinanza con importantissimi siti archeologici (i porti di Traiano e Claudio, la Necropoli, le navi romane, Ostia Antica)?
  4. dato che la tendenza è quella di realizzare navi da crociera sempre più grandi, si è tenuto conto delle dimensioni di queste nel progetto? Altrimenti, si rischierebbe di sprecare soldi pubblici cosa in cui questo Paese è molto specializzato.

Alle prime due domande ci è stata data risposta con molti se e ma, alle seconde due non ci è stata data alcuna risposta.

Francamente, vorremmo che ci fosse data una risposta anche per capire delle cose che a noi sembrano seguire poco la logica e molto gli interessi del Comune di Civitavecchia.

Da altre Associazioni si è chiesto se si sia considerato l’ambiente e quindi l’eco-compatibilità del progetto e la viabilità.

Sono state date delle risposte, a dire il vero, piuttosto generiche.

Come ho detto, noi siamo favorevoli al progetto ma crediamo che Civitavecchia, pur comprendendone gli interessi, non possa continuare a tenere bloccato lo sviluppo del territorio di Fiumicino e che quindi servirebbe un progetto diverso con un maggior focus sullo sviluppo del nostro Territorio incrementando il numero di navi crocieristiche e quindi un molo di attracco più grande (almeno 4-5?).

Sarebbe, infatti, più logico che l’intera Area Crocieristica fosse spostata a Fiumicino lasciando a Civitavecchia tutto quello che riguarda le merci.

C’e da considerare, infatti, che i turisti si lamentano le merci invece no.

Un turista oggi e in futuro, visto che, di fatto, il porto crocieristico non sarebbe spostato, è costretto ad alzarsi all’alba, a sorbirsi tutta l’Autostrada Civitavecchia-Roma per poi arrivare all’autostrada Fiumicino-Roma, percorrerla tutta (sempre che il traffico non blocchi questa autostrada all’altezza del raccordo o di Parco dei Medici), per poi immettersi nel meraviglioso viadotto della Magliana, prendersi tutto il traffico della via Colombo e, finalmente stremato, arrivare al centro storico della Capitale.

Con un progetto fatto bene, invece, sempre lo stesso turista potrebbe arrivare a Fiumicino, a Fiume Tevere bonificato, imbarcarsi su un catamarano e sbarcare in pieno centro di Roma come recitava un precedente progetto.

E pensare che noi (illusi) avevamo già chiesto all’Assessore ai Trasporti di questa Amministrazione, fin dal 2014, che il catamarano (da 200 posti) si fermasse nel nostro Quartiere (presentazione di Parcoleonardoattivo base dell’attuale CQPL).

Più che illusi, avevamo creduto alle bugie di un progetto pubblicato su tutti i giornali anche nei minimi dettagli.

Fantasie, quindi, del CQPL? No, il progetto a cui ci riferiamo prevedeva gli attracchi per i catamarani che, invece, sembrano essere spariti dall’attuale.

Ecco, queste sono le nostre perplessità.

Sinceramente non sono di poco conto.

Invieremo la presente relazione anche in Comune sperando che ne tenga conto.

Credo però che Questo non possa fare nulla tranne che sperare che le Compagnie Crocieristiche facciano a gara per assicurarsi i due posti del molo del Porto di Fiumicino, confidando, quindi, che il mercato, quello vero, faccia giustizia rispetto alla non logica del progetto così come ci è stato appena presentato.

Una cosa è certa, io il nuovo porto, quello che servirebbe, data la mia età, non lo vedrò.